venerdì, settembre 01, 2006

 

L'ONOREVOLE PEPPINO


In un nostro precedente post ci siamo chiesti, con una certa angoscia, che cosa diavolo stiano ad aspettare i nostri governanti (che abbiamo votato con un preciso mandato) per mettere mano a quelle priorità che ci appaiono fondamentali per restituire un minimo di legalità e di decenza morale al nostro disastrato paese. Fra le priorità abbiamo indicato anche il varo di una legge che risolva il famigerato "conflitto di interessi", pur rendendoci conto che, in alcuni settori della maggioranza, sembra prevalere un forte desiderio di "dialogo" (leggasi inciucio) con l'opposizione berlusconiana. Purtroppo, il nostro pessimismo trova una (inequivocabile) conferma in una intervista dell'On. Giuseppe Caldarola, diessino e dalemiano doc, nonchè ex direttore dell'Unità. Il nostro On. Peppino già in passato ha dato ampia dimostrazione delle sue capacità e del suo illuminato pensiero politico, contribuendo, in modo decisivo, a ridurre la gloriosa Unità ai minimi termini; non soddisfatto di ciò, ha pensato bene di prendersela con la stessa Unità (fortunatamente non più nelle sue mani) per aver assunto tra i propri collaboratori Marco Travaglio, colpevole di dire ciò che più nessuno dice. Ma il capolavoro di questo stratega "de noantri" è stato, senza dubbio, l'essersi pronunciato a favore della proposta, avanzata dalla CdL dopo le elezioni, di nominare Berlusconi senatore a vita. Merita di essere riportato qui ciò che dichiarò, in quella circostanza, in un'intervista: "E' una proposta che attrae, politicamente attrae. E direi che, valutata così, è chiaro che potrebbe sancire un primo, importante passo verso un più generale clima di pacificazione nei rapporti tra i due schieramenti" E di fronte alla flebile obiezione del giornalista: "Silvio Berlusconi senatore a vita. Ma con quale spiegazione, ai cittadini italiani.....", così il nostro rispondeva: "Ci può stare. E' pur sempre il fondatore della nuova destra italiana, o no ?".
Ma torniamo all'intervista apparsa venerdì 1 settembre sul Quotidiano Nazionale, che, come sottolineavamo in precedenza, ha alimentato in noi il più cupo pessimismo sulla reale volontà di procedere alle riforme prioritarie e ineludibili. E' sufficiente riportare qualche passaggio a caso per far sì che ci si renda conto che "se tutto va bene, siamo rovinati".
Dunque: "Ma la riforma del conflitto di interessi è necessaria o no ?". "Non è certamente tra le urgenze del momento. Le priorità, oggi, sono due: la Finanziaria e la missione ONU in Libano".
"Una cosa non esclude l'altra." "Solo in apparenza: in realtà, sulla Finanziaria e ancor più sul Libano la maggioranza ha bisogno di creare un largo consenso parlamentare, per non dire la quasi unanimità". "Insomma, occorrono i voti della CdL....". "Esatto, e se continuiamo ad agitare lo spauracchio del conflitto di interessi, pergiunta dando l'idea di perseguire intenti punitivi, quei voti rischiamo di perderli". "A proposito di intenti punitivi, Di Pietro auspica l'ineleggibilità di Berlusconi". "Sarebbe una follia. Si poteva farlo prima della sua scesa in campo, ma ormai è tardi: il tema della permanenza di Silvio Berlusconi nell'agone politico riguarda ormai solo lui e i suoi elettori". Ancora: "Teme che senza il consenso della CdL qualsiasi riforma verrebbe descritta come punitiva ?". "Esatto, e non converrebbe a nessuno. Anche perchè se l'opposizione facesse le barricate, al Senato rischieremmo di non avere i numeri necessari a far passare la legge". "I girotondini già gridano all'inciucio". "Niente di nuovo sotto il sole. E' gente convinta che nel 2001 abbiamo perso le elezioni a causa della mancata approvazione della legge sul conflitto di interessi".
L'intervista prosegue con altri illuminati (e illuminanti) pensieri: ve li risparmiamo perchè, in fondo, siamo, forse, meno buoni di Abele, ma, sicuramente, non più cattivi di Caino.
Che dire ? Consoliamoci (e consolatevi) pensando che la legge (truffa) elettorale almeno un pregio l'ha avuto: non consentendoci di esprimere preferenze sui nomi in lista, ha impedito che, per un tragico errore o per un folle e imprevedibile raptus, la nostra mano vergasse un irreparabile "Caldarola" sulla scheda.

Comments:
Ho appena commentato sul post "Ma che cosa state aspettando" e non posso che ribadire quanto ho già scritto. Sono convinto che un "caldarola non fa primavera" e che all'interno della maggioranza ci siano forze e personaggi che faranno di tutto perchè l'impegno preso con gli elettori non sia tradito
 
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