mercoledì, ottobre 25, 2006
IL LENIN CHE PIANGE
Un piccolo busto di Vladimir Ilic Ulianov (Lenin), quasi del tutto dimenticato in una mansarda di un appartamento, in un condominio alla prima periferia di Ravenna, improvvisamente si è messo a trasudare lacrime di sangue. Il fenomeno, documentato dalle foto che vedete, ha già fatto gridare al miracolo (nel senso etimologico di "prodigio, cosa meravigliosa") i segretari provinciali di Rifondazione comunista e dei Comunisti Italiani, mentre più cauti appaiono i DS che, in un comunicato, parlano di "fenomeno ancora inspiegabile, dai contorni non chiari" e mettono in guardia da "possibili provocazioni". La Casa delle Libertà, per la prima volta concorde, afferma che si tratta "di uno squallido espediente volto ad accreditare le qualità miracolistiche e le potenzialità ancora non espresse di un sistema (quello comunista, ndr) che, al contrario, ha già dimostrato il suo fallimento e mostrato il suo vero volto, quello sì macchiato di sangue, il sangue delle vittime innocenti dei partigiani comunisti assassini".
Noi, che abbiamo potuto verificare di persona l'incredibile fenomeno e non possiamo dubitare della sua autenticità, riteniamo che, in questa fase, sia importante e prioritario che la sinistra tutta si interroghi sul perchè il Vecchio Lenin ( ci si perdoni il tono confidenziale) abbia scelto proprio questo momento per scoppiare in lacrime, quali ne siano i motivi, il fatto o i fatti scatenanti.
Vogliamo subito dire che non accetteremo che qualcuno si creda interprete assoluto del pensiero del Vecchio Lenin, ammanendoci le sue verità: con un duro lavoro di decodifica e ricerca, cercheremo di scoprire le vere cause di tanto strazio. Che Diliberto ci aiuti!