mercoledì, dicembre 13, 2006
CASINI DI NATALE
Il sistema partitico italiano non è più in grado di garantire la governabilità del nostro Paese, al di là della valenza delle varie formule di voto che si possono adottare. Maggioritario o proporzionale (eventualmente alla tedesca) non risolveranno i problemi dell'Italia dove più di trenta partiti, più o meno grandi, si contendono il potere e le poltrone.
Il livello di civiltà di una nazione si misura sulla base della qualità delle leggi che il suo parlamento emana e sull'adesione di questa all'asse portante che è rappresentato dalla Costituzione. Su questa base si può legittimamente affermare che negli ultimi anni è stato portato avanti un progetto di inciviltà generalizzata, alla faccia dell'antifascismo, della "giustizia giusta", della difesa delle classi più deboli e meno privilegiate, e via discorrendo.
Non facciamoci illusioni: il grande Centro che Casini evoca (pro domo sua) e tenta di ricostruire non altro è se non una pallida ma pericolosa riedizione della vecchia Democrazia Cristiana che, assieme con la chiesa cattolica, ha governato per tanti lustri un'Italia distratta dall'effimero perseguimento del cosiddetto benessere. Questo progetto politico prevederebbe una forte rappresentanza centrista in Parlamento alla quale, di volta in volta, si aggregherebbero forze diverse (di destra o di sinistra, Fanfani docet...) che non sarebbero però in grado di "mettere in pericolo la democrazia" (cristiana).
(Per inciso, ricordo una poesiola di un mio carissimo amico, dal titolo "Nostalgia": "Ah! Come era bello/il Natale da bambini!/Un piccolo alberello/e pochi regalini./Erano tempi sani./Eravamo tutti convinti/che fossero onesti/perfino i democristiani!")
Il vero problema è dunque quello della rappresentanza, obbligati come siamo a passare dai partiti per eleggere chi ci deve governare. I partiti italiani sono in agonia, se non proprio ancora defunti, ma restano l'unico insostituibile mezzo per garantire una democrazia e un Parlamento dove attualmente circa un terzo, fra deputati e senatori, risulta variamente inquisito, se non addirittura condannato penalmente.
Di fronte a questa situazione ci cadono le braccia (se non vogliamo volgarmente alludere ad altre parti del corpo). Che cosa fare? Caro Governo attuale, vogliamo almeno provare a far votare una legge che impedisca alle persone inquisite di far parte di organi elettivi? Vogliamo provare ad obbligare, per legge, alle dimissioni, quel parlamentare che, durante il proprio mandato, viene inquisito? Vogliamo regolare, una buona volta, il conflitto di interessi? Vogliamo provare a spiegare con chiarezza agli italiani qual è il progetto politico e come si intendono raggiungere i risultati? Rivogliamo provare, prima che Berlusconi ritorni al potere, o no?
Nel frattempo, in mezzo a tanta tristezza politica, i ghiacciai si sciolgono, i deserti avanzano, i fenomeni naturali ci flagellano.
Ma consoliamoci, perchè in Italia non corriamo il rischio di esseri sommersi dall'acqua degli oceani: continuando di questo passo, saremo sommersi da un mare di merda.
Buon Natale!
Il livello di civiltà di una nazione si misura sulla base della qualità delle leggi che il suo parlamento emana e sull'adesione di questa all'asse portante che è rappresentato dalla Costituzione. Su questa base si può legittimamente affermare che negli ultimi anni è stato portato avanti un progetto di inciviltà generalizzata, alla faccia dell'antifascismo, della "giustizia giusta", della difesa delle classi più deboli e meno privilegiate, e via discorrendo.
Non facciamoci illusioni: il grande Centro che Casini evoca (pro domo sua) e tenta di ricostruire non altro è se non una pallida ma pericolosa riedizione della vecchia Democrazia Cristiana che, assieme con la chiesa cattolica, ha governato per tanti lustri un'Italia distratta dall'effimero perseguimento del cosiddetto benessere. Questo progetto politico prevederebbe una forte rappresentanza centrista in Parlamento alla quale, di volta in volta, si aggregherebbero forze diverse (di destra o di sinistra, Fanfani docet...) che non sarebbero però in grado di "mettere in pericolo la democrazia" (cristiana).
(Per inciso, ricordo una poesiola di un mio carissimo amico, dal titolo "Nostalgia": "Ah! Come era bello/il Natale da bambini!/Un piccolo alberello/e pochi regalini./Erano tempi sani./Eravamo tutti convinti/che fossero onesti/perfino i democristiani!")
Il vero problema è dunque quello della rappresentanza, obbligati come siamo a passare dai partiti per eleggere chi ci deve governare. I partiti italiani sono in agonia, se non proprio ancora defunti, ma restano l'unico insostituibile mezzo per garantire una democrazia e un Parlamento dove attualmente circa un terzo, fra deputati e senatori, risulta variamente inquisito, se non addirittura condannato penalmente.
Di fronte a questa situazione ci cadono le braccia (se non vogliamo volgarmente alludere ad altre parti del corpo). Che cosa fare? Caro Governo attuale, vogliamo almeno provare a far votare una legge che impedisca alle persone inquisite di far parte di organi elettivi? Vogliamo provare ad obbligare, per legge, alle dimissioni, quel parlamentare che, durante il proprio mandato, viene inquisito? Vogliamo regolare, una buona volta, il conflitto di interessi? Vogliamo provare a spiegare con chiarezza agli italiani qual è il progetto politico e come si intendono raggiungere i risultati? Rivogliamo provare, prima che Berlusconi ritorni al potere, o no?
Nel frattempo, in mezzo a tanta tristezza politica, i ghiacciai si sciolgono, i deserti avanzano, i fenomeni naturali ci flagellano.
Ma consoliamoci, perchè in Italia non corriamo il rischio di esseri sommersi dall'acqua degli oceani: continuando di questo passo, saremo sommersi da un mare di merda.
Buon Natale!